Dopo esserci deliziati con i torcetti al burro tipici del Piemonte, oggi facciamo un viaggio in Sicilia e ci fermiamo a Erice, la cittadina medievale nelle vicinanze di Trapani.
E in questa bella cittadina che troviamo le genovesi, dolce nato dalle mani di Maria Grammatico, una donna dalla vita piuttosto singolare.
Maria, signora di Erice, perde da piccola il suo papà, la madre deve badare sola a 5 figli ed è in attesa del sesto e dato che la situazione economica è piuttosto precaria, Maria e sua sorella finiscono nel convento di San Carlo.
Le suore del convento sono abili pasticcere e Maria ne apprende fin da subito l’arte nei minimi dettagli.
Lasciato il convento, Maria continuò a sfornare dolci in casa e più tardi apre un suo laboratorio e sperimenta tutto quello che aveva appreso in convento.
Divenuta ormai popolare, Maria gestisce tuttora due negozi ed un bar assieme ai nipoti e ad altri collaboratori.
Sulla sua vita è stato scritto un libro (Mary Taylor Simeti, Mandorle amare – Palermo 2004) e ora che le suore del convento di San Carlo non ci sono più, la tradizione dei loro dolci rimane viva proprio grazie a Maria (informazioni tratte da questo sito).
GENOVESI ERICINE
E in questa bella cittadina che troviamo le genovesi, dolce nato dalle mani di Maria Grammatico, una donna dalla vita piuttosto singolare.
Maria, signora di Erice, perde da piccola il suo papà, la madre deve badare sola a 5 figli ed è in attesa del sesto e dato che la situazione economica è piuttosto precaria, Maria e sua sorella finiscono nel convento di San Carlo.
Le suore del convento sono abili pasticcere e Maria ne apprende fin da subito l’arte nei minimi dettagli.
Lasciato il convento, Maria continuò a sfornare dolci in casa e più tardi apre un suo laboratorio e sperimenta tutto quello che aveva appreso in convento.
Divenuta ormai popolare, Maria gestisce tuttora due negozi ed un bar assieme ai nipoti e ad altri collaboratori.
Sulla sua vita è stato scritto un libro (Mary Taylor Simeti, Mandorle amare – Palermo 2004) e ora che le suore del convento di San Carlo non ci sono più, la tradizione dei loro dolci rimane viva proprio grazie a Maria (informazioni tratte da questo sito).
Se vi trovate da quelle parti, una sosta ve la consiglio vivamente.
Io non le ho mai assaggiate le genovesi ma ho provato a riprodurle secondo una ricetta trovata qui (a cui ho apportato delle varianti) e sono venute deliziose, ideali per la colazione o per la merenda, ne esistono in due versioni: con la crema di ricotta oppure con una crema al limone, io ho optato per quest’ultima…
GENOVESI ERICINE
Per circa 12 pezzi
Per la pasta:
500 g di farina 00
1 uovo
100 g di margarina ( io non ne disponevo in casa e ho utilizzato il burro)
100 g di zucchero
10 g di ammoniaca
70 ml di latte tiepido
la polpa di mezza stecca di vaniglia
Per la crema:
500 ml di latte intero
100 g di zucchero
1 tuorlo d’uovo
50 g di amido di mais
scorza di mezzo limone
zucchero a velo per terminare
Preparate la crema sbattendo il tuorlo con lo zucchero, aggiungete la scorza di limone, il latte e l’amido.
Mettete in un pentolino e fate addensare, la crema assumerà presto la consistenza simile ad un budino.
Spegnete e fate raffreddare.
Per la pasta: tagliate il burro a pezzetti e aggiungete farina, zucchero, vaniglia e ammoniaca. impastate il tutto con le mani e poi unite l’uovo e il sale, terminate con il latte e continuate ad impastare.
Stendete la pasta con il mattarello ( più sottile è e meglio è, ma il mio tunnel carpale non mi permette grandi lavori di sottigliezza con la pasta). Con uno stampo tondo tagliate tanti cerchi, poi mettete la centro più crema possibile e ricoprite sopra con un altro cerchio di pasta richiudendo bene i bordi.
Infornate a 240° per 10 minuti circa. Saranno pronte quando avranno un bel colorito dorato.
Spolverizzate infine con abbondante zucchero a velo.
Vi auguro un “dolce” weekend!
Ale
Anch'io conoscevo la storia dell'eroica Maria. E conoscevo le genovesi, anche se solo di nome, non le ho mai assaggiate. Adesso, con la tua ricetta, posso provare a farle!
Ciao Ale,
oggi passando da te, non ho scoperto sole dei dolcissimi biscotti, ma anche tante cose che non sapevo.
Proverò a farli nella mia solita versione "senza", speriamo bene 😉
bacioni e buon week end
Che aspetto fantastico, queste devo proprio provarle! Un bacio 🙂
mi capita a volte di fare dei biscotti da colazione che prevdeono latte e ammoniaca: restano asciutti e leggeri.
immagino quindi la bontà di queste genovesi (che non conoscevo) farcite di crema.
questa rubrica è prorpio carina, mi fa scoprire belle ricette e belle storie.
grazie Ale. ciao!
Deliziosi e meravigliosi!!gnammy! mi piacciono tantissimo!!! troppo golosi!!buon fine settimana cara!!
Hanno un aspetto favoloso, ne assaggerei volentieri una
GRAZIE PER LA TUA RUBRICA, CI ILLUSTRI UN SACCO DI COSE INTERESSANTI!!!CHE GOLOSITA' QUESTI DOLCETTI, ME LI MANGEREI TUTTI!!!BUON WEEKEND BACI SABRY
Squisite e molto golose !!! Claudia
che belle,questa rubrica mi piace tantissimo, sempre più,continua,buon weekend
mmmm che deliziaaaa questi genesini hihihih mi piace anche il loro nome!!!
un bacio cara
Olá Alessandra,
Fazem apenas 2 dias que descobri o seu lindo blog. E' realmente uma tentação. Parabéns. Eu sou uma brasileira que vive a 17 anos na Italia, mais precisamente em Asiago. Como sei que você sabe a lingua portuguesa, por isso resolvi escrever em português para você. Tudo bem? Aos poucos quero descobrir mais a respeito do teu blog. Eu também tenho um blog mas de receitas veganas voltadas para o povo brasileiro. Mas isto não me impede de admirar o teu blog.
Um abraço
hanno un aspetto veramente bellissimo e devono essere a dir poco deliziose, mi sta venendo troppa voglia di assaggiarle, che meraviglia:)
bravissima come sempre Ale, complimenti:))
un bacione:))
Rosy
Ale il weekend non poteva iniziare in modo più dolce!!!! Questi dolcetti devono essere veramente deliziosi!!!!!:)
Un bacione grande e complimenti..sei sempre bravissima!!!
Viaggiare con te è sempre una deliziosa scoperta e questa ricetta così golosa non è da meno..grazie Ale ^_^
Buonii questi dolcetti! Io che sono sicula non conoscevo la storia di questi biscotti, grazie per averla condivisa!
Un bacione e buon week end!
Ma lo sai che sono stata ad Erice e conosco pure la storia di Maria Grammatico? Erice è un posto stupendo, d'altri tempi, e la storia della Signora Grammatico è una storia di speranza per tutti quelli che, coltivando una passione, con forza e determinazione riescono a farla diventare un lavoro. Bravissima Ale, non c'è mai niente di scontato sul tuo blog e questi dolcetti sono uno spettacolo. Un bacione!
Querida Ale.
Che buone questi dolcetti…. Mi é venuto il desiderio di assaggiare….
Non conosco Erice… mai stata. Bello conoscere sempre posti nuovi…
Un abbraccio.
Thais
che bello, leggendo il tuo post ho imparato qualcosa in più….sono deliziosi queste genovesi!
bacioni a te e ai piccoli
ma tu sei una tentazione continua!!!
Olá Alessandra,
Muito obrigada por você ter me convidado para participar do concurso com receitas brasileiras. Mas eu não gosto de concursos. Me desculpe.
Abraços.
Che bella questa tua rubrica, tesorino, quante cose sto imparando! E che bella la storia di Maria 🙂 Non conoscevo nemmeno le genovesi ericine! Devono essere buonissime, ottime con la crema al limone… mi è venuta l'acquolinaaaa 😛 Complimenti e un abbraccio grande, tvtb <3
Ale ma sai che io questo dolce non lo conoscevo? Mi piace tanto questa tua rubrica perché mi permette di conoscere storie legate al cibo.
Un bacino grande a te,notte
Mi segno subito la ricetta e ti faccio i complimenti anche per aver postato la loro storia! Sono appassionata di cucina sia a livello pratico che teorico…e infatti la studio anche all'università :p