I tegolini sono una tra le mie merendine preferite industriali dell’infanzia, cioccolato puro con 3 strati di pasta biscotto, crema al cacao e copertura di cioccolato.
Chi, come me, è nato negli anni ’80, si ricorderà sicuramente dei soldini, delle campanelle e dei tegolini del famoso mulino nazionale.
Adoravo Clementina e il piccolo mugnaio e gli spot di quegli anni erano magici, così come forse era il mondo che vivevo e che a me così sembrava.
Per fare un tuffo nel passato, mi sono messa a realizzare i tegolini, esistenti ancora oggi ma con un sapore meno speciale di quello di un tempo, a mio avviso.
I miei bimbi li hanno adorati, e voi?
TEGOLINI FATTI IN CASA
Per 20 – 22 mini tegolini
Per una leccarda da forno 37×34
6 uova a temperatura ambiente
205 g di zucchero semolato
150 g di farina
55 g di fecola di patate
Preparate la leccarda coperta di carta forno.
Nella planetaria montate le uova con lo zucchero con le fruste a velocità media per circa 6-7 minuti, quando saranno gonfie e spumose, unite la fecola e la farina setacciate e mescolate delicatamente a mano, dal basso verso l’alto.
Verdate il composto ottenuto sulla leccarda da forno e cuocete in forno caldo a 200° per circa 15 minuti.
Fate raffreddare, poi estraete la pasta biscotto dalla teglia.
Per farcire e decorare
250 – 300 g di cioccolato fondente
Una volta raffreddata la base, tagliate delle strisce in verticale di 2 cm di larghezza su tutta la lunghezza della pasta biscotto, tagliate ancora una volta in rettangolini di 6 cm di lunghezza, cercando di ottenere rettangoli regolari e tutti della stessa dimensione.
A questo punto unite 3 rettangolini insieme per volta e spalmate su 2 di essi la crema al cacao e continuate così fino ad esaurimento della pasta.
Mettete i tegolini ottenuti in un piatto e metteteli in freezer per circa 10-15 minuti.
Nel frattempo, fondente il cioccolato al microonde in una ciotola larga e capiente, immergete la base dei vostri tegolini dopo il riposo in freezer nel cioccolato fuso e decorate in superficie come gli originali.
