Ecco perché non potevo mancare neanche questo mese, anche se gli impegni di lavoro e non, mi hanno quasi assorbita completamente nelle ultime settimane.
Per l’MTC di aprile, Marina ha scelto questo piatto sontuoso e delizioso per metterci alla prova e io, questa volta, ho voluto dedicare questo piatto importante alla terra che mi ha adottato con affetto, l’Albania.
Sono passati quasi 10 anni da quando misi piede nella patria di mio marito, l’accoglienza fu subito delle migliori e con i miei suoceri si creò, sin da subito, un feeling speciale.
Mi accolsero come una principessa, un’ospitalità pazzesca e mia suocera si adoperò immediatamente per prepararmi tutte le specialità albanesi rigorosamente fatte in casa.
Negli anni, le cose non sono mai cambiate, quando vado in Albania, so di trovare un ambiente caldo e accogliente e dopo un anno circa dal mio primo viaggio, ho imparato l’albanese in modo tale da poter comunicare con loro ed esperimere l’affetto che provavo nei loro confronti.
Le prelibatezze preparate da mia suocera sono sempre state molto gradite, è una brava cuoca e nel tempo mi ha insegnato un sacco di cose.
Ecco perché in questo sartù ho voluto mettere tanti piccoli “tasselli albanesi” optando per un sartù rosso, polpettine con formaggio bianco, cipolla e menta, ovvero le qofte te ferguara, nel ripieno ho messo porri saltati con poco ragù per rappresentare un’altro piatto tipico della cucina albanese Tave me presh ossia porri al forno e poi melanzane saltate a parte con poco pomodoro e aglio per ricordare le Patëllxhanë te mbushur cioé le melanzane ripiene, altro piatto tipico.
Considerando il fatto che mangiare il riso con lo yogurt è tradizione assai diffusa nell’uso gastronomico albanese, ho pensato, per completare il tutto, di realizzare una sorta di besciamella fresca, ispirata ad un altro piatto tipico albanese, il Tarator, una zuppa fresca a base di aglio, olio, yogurt e cetrioli a listarelle e che ricorda molto lo tzaziki greco.
A casa il sartù ha fatto grande successo, davvero delizioso, per rendere il tutto più esotico, nella decorazione ho messo qualche filo di pasta kataifi, che dona una piccola nota croccante al tutto.
Spero vi conquisti come ha conquistato noi.
SARTÙ DI RISO ALBANESE
Per 6 persone
Carnaroli
pomodoro
450 g di macinato di vitello e maiale
1 pomodoro fresco a pezzetti
in una pentola e unite il burro, rosolate la carota, la cipolla, il sedano tritati, unite la carne macinata e fate cuocere, sfumate con il vino. Quando l’alcol è evaporato aggiungete la passata di
pomodoro, salate leggermente e fate riprendere il bollore. A questo punto
abbassate la fiamma, mettete il coperchio e fate cuocere a fuoco lento ma
costante per circa 2-3 ore. Profumatelo con le foglie di
basilico alla fine.
macinata, il pane ben strizzato, la menta e la cipolla
tritati finemente, il formaggio bianco o la feta ben sgocciolata, il sale e pepe. Impastate bene e formate tante
polpettine della dimensione di una nocciola. Infarinatele e friggetele velocemente
in un tegame con l’olio extravergine. Disponetele sul piatto coperto da un
foglio di carta da cucina.
Affettate il porro a rondelle, mettete un paio di cucchiai d’olio in padella e unite la cipolla, fate rosolare il porro e cuocete per qualche minuto, aggiungete infine due mestoli di ragù preparato precedentemente.
con poco olio e l’aglio, la melanzana a tocchetti che avrete tenuto sottosale per almeno un’ora. Cuocetele fino a che non saranno morbide, aggiungete il pomodoro fresco. Unite per ultimo il timo.
di acqua e aggiungetevi un mestolo di ragù di pomodoro. Portate a abolizione,
salate leggermente e cuocetevi il riso fino a ¾. Mescolate di tanto in tanto e
se serve aggiungete altra acqua. Spegnete, mescolate bene e lasciate
intiepidire. Condite con un paio di cucchiai di olio e il parmigiano, mescolate
e aggiungete uno alla volta 6 uova. Mescolate molto bene.
uno strato di riso alto di 1 cm.
tamponando con il cucchiaio che, se serve, potete anche bagnare.
metà dell’altezza dello stampo. Riempite la cavità con la metà del ripieno e cioé con il porro e le melanzane, le polpettine e il caciocavallo.
Versate il rimanente condimento (lasciando da parte qualche polpettina per la decorazione), Coprite con lo strato di riso alto sempre 1 cm. Livellate bene, cospargete
di pangrattato e mettete di qua e di là qualche fiocchetto di burro.
minuti (da me ne sono serviti quasi 55 ma era in modalità statica) . Capirete che è cotto quando si vedrà chiaramente che i bordi si sono
staccati dalle pareti.
minuti e sformate sul piatto da portata.
Non mi stancherò mai di ripetere quanto mi piacciono i piatti pensati, riflettuti, contestualizzati…non perché devono piacermi ma perché sono gli unici che in questa gara hanno un senso: una marcia in più. Perché rifare un piatto complesso come il sartu' vuol dire cercare di raccontare una storia, seguire un percorso. Bravissima !
Ma che meraviglia!!! putroppo non sono mai stata in Albania e non conosco neanche le tradizioni culinarie. Immagino siano un po' simili a quelle Greche. Questo sartù ha un aspetto magnifico, deve essere molto saporito. Tu mi stupisce sempre tesoro…ma quante lingue conosci?!???
grazie cara, sempre troppo gentile! 6 lingue senza contare l'italiano. 😉
stavo per scriverti "non sai quanto aprrezzera' Marina", ma ho visto che e' arrivata prima di me. e allora ti scrivo quanto apprezzo io, che amo le contaminazioni nella misura in cui nascono da una conoscenza profonda, che mantiene il rispetto per le tradizioni e gli ingredienti che non sono nostre. Qui si respira cultura, nella sua forma piu' alta e piu' bella, in quei toni dell'amore e dell'ammirazione che sono il modo migliore per tributare gratitudine verso gli altri popoli. E fammi dire anche quanto elegante sia, nela sua presentazione. Lo hai interpretato come un sartu', lo hai decorato come un baba', mi verrebbe da dire… ma alzandomi in piedi e battendo le mani. Bravissima!
Credo che tu abbia avuto un'ottima idea. A parte che mi sembra ottimo come accostamento di sapori (le polpettina con la menta…mmm.( ma poi la cucina albanese è così poco conosciuta! Io sarei molto curiosa di saperne di più. Bravissima 🙂