L’ottavo di Pasqua (a Magisano Ott’e pasqua) è la domenica dopo la Pasqua, e nel mio paese nativo, Magisano, in provincia di Catanzaro, è un una ricorrenza molto sentita.
La ricorrenza nasce da una tradizione antichissima, si narra che a seguito di una lunga carestia che stava compromettendo i raccolti dei magisanesi, il popolo si rivolse alla Madonna del Rosario e pregò per un miracolo.
Il miracolo avvenne e la pioggia arrivò, il popolo magisanese, per ringraziare del miracolo ricevuto, si mise a sfornare cuzzupe (dolci tipici calabresi della Pasqua) come simbolo di abbondanza e prosperità.
Si misero a fare la gara a chi sfornava le cuzzupe più belle e venivano regalati a fidanzati o a future spose.
In onore di questo miracolo, da anni il popolo magisanese insieme alla parrocchia, portano in processione la Statua della Madonna del Rosario, ormai battezzata ” Madonna delle Cuzzupe”.
Si narra che i primi del ‘900 la processione facesse un percorso diverso da quello attuale, raggiungeva la cona (una sorta di piccolo santuario) situata in località Santa Caterina, attraversando la parte bassa del paese detta “Juso” e raggiungendo il cimitero tramite una piccola stradina, si arrivava poi davanti al santuario.
La statua della Madonna delle Cuzzupe è una statua bellissima, probabilmente del XVIII secolo, ha un vestito chiaro pieno di ricami e pietre incastonate, un manto celeste e porta in mano suo figlio ed una corona del Rosario.
Ha i capelli pieni di boccoli come suo figlio e indossano entrambi una corona dorata.
Più sotto vi mostro la statua, il santuario della Madonna del Rosario dove termina la processione e dove si consumano le cuzzupe preparate dalle persone del paese.
Inoltre un bellissimo scatto del 1950, durante la processione.
Per questo materiale e per tutte le informazioni ringrazio l’architetto Salvatore Tozzo di Magisano, che con grande generosità, si è mostrato disponibile ad aiutarmi in questa piccola ricerca.
Le cuzzupe di oggi sono identiche nel procedimento a quelle di qualche giorno fa, ma al posto del limone ho messo la vaniglia e ho aggiunto pezzi di cioccolato al latte, avanzato delle uova di Pasqua.
Non vi dico, i bimbi le hanno divorate.
Nel nostro dialetto, essere paragonati ad una cuzzupella o cuzzupeddha (in dialetto catanzarese), è solitamente un complimento rivolto ad una bambina graziosa.
E con questo piccolo racconto, vi lascio alla mia ricetta.
CUZZUPE AL CIOCCOLATO
Per circa 20 pezzi
500 g di farina 00
2 uova grandi
175 g di zucchero semolato
125 g di olio evo dal sapore delicato (oppure 65 g di olio evo + 60 g di olio di semi di girasole)
100 ml di latte
5 g di ammoniaca per dolci (oppure 12 g di lievito di dolci)
la polpa di mezza bacca di vaniglia
190 g di cioccolato al latte spezzettato (tenuto freezer)
Per decorare
uova
monpariglia colorata
1 uovo sbattuto
poco zucchero
Impastate la farina, lo zucchero, le uova, l’olio, sciogliete l’ammoniaca o il lievito nel latte e versatela insieme a tutti gli altri ingredienti, unite la vaniglia e il cioccolato freddo, impastate fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Consiglio: fate riposare l’impasto coperto con un canovaccio a temperatura ambiente per circa 20-30 minuti. Questo vi permetterà di lavorare meglio l’impasto quando formerete i dolcetti.
Lavorate l’impasto creando delle palline alte e strette
Se creerete dei nidi intrecciati ponete le uova al centro, spennellate i dolci ottenuti con uovo sbattuto, aggiungete poco zucchero e pallini di zucchero.
Infornate a 180° per circa 20-25 minuti.
Lasciate raffreddare del tutto, poi gustate.
Statua della Madonna del Rosario di Magisano definita Madonna delle Cuzzupe |
La Cona della Madonna del Rosario in località San Caterina |
Processione della Madonna delle Cuzzupe nel 1950 – scatto estratto dall’archivio di Salvatore Tozzo |
Grazie per questo tuo racconto.