25 aprile 1994 – 20 anni dopo: il miracolo della mia vita, la mia vera liberazione!

Il post di oggi vi vuole raccontare una storia vera, vissuta personalmente e di cui porto ancora i segni.
Le esperienze, nella vita, che siano negative o positive, ci insegnano sempre qualcosa e io, amo, sin da allora e ancora di più, la mia esistenza…

Era la mattina del 20 aprile 1994 e mi svegliai con una strana sensazione, non mi sentivo per niente bene, brividi, un leggero giramento di testa e debolezza improvvisa.
Avevo 11 anni e vivevo in un piccolo paesino in provincia di Catanzaro e adoravo andare a scuola.
Quindi, nonostante il mio malessere, mi preparai come tutte le mattine, per recarmi a scuola.
Non sapevo, però,  che quello sarebbe stato l’inizio di una terribile avventura.


Presi posto nel mio banco come sempre, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava.
Qualche ora dopo, chiesi alla maestra di poter andare al bagno e ci andai, lì mi accorsi che avevo difficoltà ad urinare e avevo “apparentemente male” alla vescica.
Tornai in classe e dissi alla maestra che non mi sentivo bene, spiegai il mio problema e lei gentilmente mi riaccompagnò in bagno ma nulla da fare.
Iniziai a piangere, perché il dolore aumentò e a questo punto, la mia insegnante fece chiamare mia mamma a casa, che era all’oscuro di tutto.
Mia mamma venne a prendermi e mi portò subito a casa, chiamò il nostro medico di base, il quale diagnosticò senza dubbi: “una forte cistite”, a cui sarebbe seguita una cura di 5 gg con punture.
Nel frattempo, mia mamma, misurandomi la febbre, si accorse che la  mia temperatura era salita di parecchio, quasi 40° di febbre: si trattava certamente d’infezione.
Mia mamma, appassionata di medicina da sempre, osò chiedere al dottore: ” Ma non è possibile che la bambina abbia un’appendicite?” Il dottore si limitò ad escluderla e disse che i sintomi sarebbero dovuti essere ben altri e iniziai da subito la terapia con le punture.
Il giorno dopo, la mia febbre continuò a salire e io, immobile senza più forze e piena di dolori sul divano di casa, iniziai a delirare. I miei erano preoccupatissimi ma non ricordo più dettagli perché ero quasi in trance.
La sera del 23, mia mamma, non vedendo miglioramenti (se non peggioramenti), convinse mio padre a portarmi d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Pugliese di Catanzaro.
Ricordo solamente che avevo un freddo indescrivibile in macchina, nonostante la mia mamma mi avesse avvolta fra le coperte, ma la mia febbre aveva ormai superato i 41°.
Giunti in ospedale, mi misero su una barella e iniziarono una serie di innumerevoli controlli, ricordo solo di aver visto tanti medici e tanti ambulatori. Fecero ecografie, radiografie, esami del sangue e tante altre cose che non rammento più. I miei, inermi di fronte a tutto ciò, seguivano passo passo il tutto senza capire cosa stava succedendo.
Durante un’ecografia, sentii esclamare un dottore: ” Mai visto nulla di simile!” – immaginate come potevo sentirmi io, non ce la facevo neanche a parlare e una cosa del genere mi sconvolse ancor di più. In cuor mio, però, sentivo che dovevo tener duro e che in qualche modo ce l’avrei fatta, dovevo dare forza a mamma e papà, dovevo farlo per la mia piccola sorellina che aveva appena 5 anni e mio fratello di 16.
Nel bel mezzo di quella notte, fui portata urgentemente in sala operatoria. Mi venne fatta un’anestesia totale e dopo poco mi fecero uscire. I medici dissero ai miei che non potevo essere operata in quanto c’era in corso un ascesso, un’infezione all’appendice abbastanza grave e l’intervento sarebbe stato pericoloso.
Così, fui portata in una stanza di ospedale, dove mi risvegliai la mattina seguente.
I dolori, la stanchezza, il malessere generale che ormai mi avvolgeva era talmente forte che mi sembrava quasi di essere in un’altra dimensione, avevo perso completamente le forze ma nonostante tutto,  ai miei dissi: ” Sto bene, andrà tutto bene!”.
Dopo poco, le infermiere mi portarono nuovamente in giro per altri ambulatori per vari controlli.
I medici non avevano ancora capito cosa mi stesse succedendo e quindi si susseguirono altre ecografie e analisi varie.

Mi raccontarono che venne chiamato il primario ( che in quei giorni aveva preso qualche giorno libero) del reparto di chirurgia pediatrica dove ero al momento ricoverata ma questi si rifiutò di tornare in ospedale per un caso come il mio.

Vedevo i volti dei miei genitori, di zii, zie e nonni, che nel frattempo erano venuti a vedere come stessi, molto molto preoccupati. Alcuni nascondevano le lacrime ma io le vedevo comunque e cercavo di rassicurarli per quel che potevo.

La giornata passò ancora tra controlli e accertamenti, ma in tarda serata, una certa dottoressa Romagnino, venuta dal reparto di chirurgia, si fece forza e si assunse tutte le responsabilità del caso, i miei la sentirono esclamare: ” Questa bambina la opero io!”

Ed è così che la notte tra il 24 e il 25 aprile, venni portata, dopo 24 ore esatte dalla precedente anestesia totale, d’urgenza di nuovo in sala operatoria.
Mi venne fatta un’altra anestesia totale, questa volta ci fu un intervento e durò 3 ore e mezzo.
Ricordo che in sala operatoria iniziai a sentirmi leggera e caso strano, all’improvviso vedevo il mio corpo dall’alto, proprio come raccontano alcuni sopravvissuti ad episodi gravi la cui morte era vicina.
Vedevo la sala operatoria e i medici intorno a me al di sotto e la sensazione era però positiva.
Questa visione non so dirvi quant’è durata ma è stata incredibile.
Mi sembrò che il tutto si interruppe la mattina dopo, quando mi ritrovai, nel letto dell’ospedale, piena di flebo e di tubi nel naso.
Mia madre era lì con me e mi disse che tutto era andato bene.

La diagnosi fu peritonite acuta con asportazione del cavo del Douglas, praticamente un caso raro di peritonite che in quell’ospedale non accadeva da quasi 20 anni.
Mi dissero che avevo un litro di pus nell’addome e che se non fossi stata operata quella notte, sarei probabilmente morta dopo poche ore di setticemia.
Ecco perché mi sento di ringraziare questa magnifica dottoressa, la quale mi salvò la vita 20 anni fa e di cui non so più nulla.
Vorrei tanto abbracciarla e dirle che le sono grata per sempre perché se sono ancora qui, è merito suo.
Certo, il periodo che seguì dopo questa operazione fu molto duro e difficile.
Non ho avuto la possibilità di bere per circa 15 giorni e di mangiare per ben 17, ma queste, in confronto a quello che avevo appena superato, erano sciocchezze.

Ho voluto raccontarvi questa cosa perché ci tenevo a farvi sapere che alcuni dottori sono angeli, persone con una vera vocazione per il mestiere che svolgono e da cui tutti dovrebbero prendere esempio.
Altri, invece, come quel “famoso” primario disonesto, che si rifiutò di venire a vedermi, meriterebbero di essere esclusi immediatamente dall’ordine dei medici.
Un dottore privo di umanità e con cui ho avuto la sfortuna di avere a che fare, nei giorni seguenti al mio intervento.
Da allora sono diventata più forte e determinata, se qualcosa non va, voglio andare a fondo nella cosa e detesto i medici che non fanno bene il loro lavoro, che sono superficiali, senza scrupoli e soprattutto che pensano solo ed esclusivamente al loro guadagno.

In ospedale rimasi quasi un mese, persi 19 kg nel giro di 23 giorni, le due anestesie totali furono per me e per il mio corpo uno sconvolgimento totale. Dopo qualche mese persi quasi tutti i capelli e i problemi in seguito non mancarono.
I tagli che vennero eseguiti sulla mia pancia sono orribili, le cuciture sono state eseguite male e di conseguenza la ferita di 18 punti in verticale, che mi ha rovinato l’addome, ombelico compreso, si è cicatrizzata malissimo. Il classico taglio orizzontale dell’appendicite si è invece chiuso senza punti di sutura e infatti quella è l’unica cosa che hanno fatto come si deve.

La malasanità in questo paese è davvero all’ordine del giorno e in Calabria ho avuto diverse esperienze spiacevoli.
Ecco perché sono arrabbiata con la Sanità, spero che col tempo le cose migliorino e chi non è adatto a fare il medico, che vada a fare un altro mestiere – io sono di questo avviso-

E ora che sono mamma anch’io e che a breve, lo sarò per la seconda volta, posso immaginare cosa devono aver passato i miei vedendomi in quelle condizioni e che pena e che sofferenza debbano aver provato nel cuore.
Grazie a Dio, sono ancora tra voi e anche se a volte non sembra, adoro la vita e non mi arrenderò MAI!

Ma ora basta tediarvi con la mia storia, che alla fine si è conclusa con un happy end, passiamo alla ricetta di oggi.
Una ricetta in tema con la liberazione, liberiamoci verso la golosità e il piacere di mangiare cose goduriose!
CREPÊS ALLA CREMA DI PISTACCHIO
Per 4 persone
250 g di farina
2 uova
40 g di burro fuso
1/2 litro di latte
Per la crema al pistacchio spalmabile ( ricetta tratta da qui)
50 g di pistacchi non salati sbucciati e pelati (leggermente tostati in padella)
1 cucchiaio di zucchero a velo
2 cucchiai di olio di semi di girasole
170 g di latte condensato
75 g di cioccolato bianco 
1 cucchiaino di lecitina di soia granulare o in polvere 
Per decorare
pistacchi tritati
zucchero a velo

Nel mixer tritate finemente i pistacchi insieme alla lecitina (se granulare).

In una terrina mescolate la farina di pistacchi tostati con lo zucchero a velo. Fondete il cioccolato bianco e unitelo al composto. Aggiungete il latte condensato e mescolate ancora. Unite per ultimo l’olio e la lecitina (se usate quella in polvere)..

Versate la crema in un barattolo sterilizzato e conservate in frigo.

Per le crêpes : mescolate la farina con il latte, aggiungete le uova sbattute al composto e aggiungete il burro fuso. Mescolate bene per un composto omogeneo.
Scaldate poco burro in una padellina antiaderente per crepe e mettete un mestolo di impasto sulla padella iniziando a cuocere la prima crepe e procedete così fino ad esaurimento dell’impasto.
Farcite le vostre crêpes con la crema al pistacchio, spolverizzate con zucchero a velo e pistacchi tritati.
Sono favolose!
Felice giorno della liberazione a tutti,
Ale.

39 commenti

  1. Ciao Ale. Sono contenta di avere letto la tua storia, di come a volte incontriamo casualmente, delle persone che ci vogliono aiutare, come degli angeli. 20 anni sono una vita: una vita piena di imprevisti a volte dolorosi, ma anche pieni di speranza
    Ciao
    Isa

  2. Ti ho letta con cura, come sempre e ahimé so bene di cosa parli, sto vivendo per il mio papá le stesse identiche cose. Un intervento sbagliato, un secondo intervento fatto x rimediare, una peritonite e purtroppo dell'altro. Ma la tua è una testimonianza di speranza e io ci voglio credere che c'è sempre speranza. Ti abbraccio forte forte❤️

  3. Ho letto il tuo post con le lacrime agli occhi, per la tua determinazione, per l'ansia e il dolore della tua famiglia e per la rabbia. Un tale nodo alla gola che nemmeno mi sono goduta le tue bellissime crepes… Facciamo che torno domani per la ricetta! 😉

  4. Ale ho letto d'un fiato il tuo post! Da pelle d'oca! Purtroppo so cosa significa la malasanità… In realtà (e fortunatamente) non ho mai avuto nulla di grave. A vent'anni presi la mononucleosi e il mio medico di base non la riconobbe. Nemmeno all'ospedale, all'inizio (abito in Sicilia che, come vedi, non si discosta molto a fatti dalla tua Calabria). Mi dicevano che era influenza. Febbre a 39 che non scendeva mai. Pure più alta, solo che non me ne rendevo conto perché mi prendevano le convulsioni e svenivo subito dopo. Nemmeno le tantissime buste di paracetamolo mi aiutavano tantissimo. Mi hanno ricoverato e imbottito con farmaci di ogni tipo. Insomma, sono stata a letto per quasi 2 mesi. Mi sentivo stanchissima, non riuscivo nemmeno a camminare e a stare in piedi. Mi sentivo sempre sul punto di svenire. E questi strascichi me li sono portata dietro per un anno intero! Ripeto, non è stata una cosa grave (perché di mononucleosi non si muore), ma ricordo che sono stata malissimo. Un periodo totalmente invalidante che non mi ha permesso di continuare la mia vita come prima. Un periodo bruttissimo che adesso, dopo anni di rimozione, ho cercato di allontanare dai miei pensieri. Ed così che dovremmo fare con le cose negative della nostra vita! Un abbraccio!:)

  5. Ale ti giuro che ho letto tutto con le lacrime agli occhi…tutt'ora sto piangendo perchè non riesco ad accettare che ancora ai giorni nostri le vite degli uomini sono in mano a gente di tutti i tipi! Succede nella sanità…succede nel lavoro…vite appese al buon senso e al buon cuore o all'idiozia e alla vigliaccheria. Non riesco ad accettare che, in questo mondo dove c'è mia figlia, la nostra esistenza sia appesa ad un filo e che avere la fortuna di incontrare le persone giuste sia così determinante. Mi lascia un senso di angoscia.
    Anche io ho avuto a che fare da ragazza con medici per via di tre interventi che ho dovuto fare alle ovaie…uno d'urgenza per via di una emorragia interna e due programmati per mettere a posto le cose evitando di togliere tutto e lasciare sterile una ragazza di 20 anni ancora senza figli, ma ho sempre incontrato dottori stupendi e non riesco a immaginare cosa si possa provare ad avere a che fare con esseri orribili come quello che hai incontrato tu in un momento così drammatico!
    Sono felice che tutto si sia risolto in modo positivo, ma immaginare quel dottore che gira tra i letti di ospedale mi fa accapponare la pelle! Grazie per questa testimonianza alla fine positiva, per via di questa dottoressa…in un giorno così importante per la nostra storia! ci hai dato un vero motivo di riflessione! Un caro abbraccio Ale!
    P.s. fantastica e golosissima la ricetta!

  6. Ciao Ale, sai che mi è successa una cosa molto molto simile? Avevo 10 anni e il 20 maggio sono stata operata d'urgenza di peritonite acuta, pus che aveva invaso la cavità addominale, 21 punti di sutura e come te cateteri ovunque! Anch'io devo la mia vita a un dottore speciale, il mio pediatra di allora che arrivo' chiamato dai miei in ospedale, dove mi avevano messo in una sala sterile pensando ad un virus, come un fulmine! Prese lettino con me sopra e mi porto' a fare una radiografia. Da li si scoprì il tutto! 30 giorni d'ospedale,12 senza mangiare…mi ricordo ancora che quando mi sono svegliata dall'anestesia mia mamma e' svenuta! Li ho fatti proprio spaventare, adesso che sono mamma io ho i brividi a pensarci!!!! Meglio mangiarci sopra una delizia simile!!!! Baci!

  7. Mia cara Ale la tua storia mi ha fatto venire i brividi! E bisogna parlare di malasanità, purtroppo siamo circondati da storie come questa ancora oggi. E sapere che esistono dei medici coraggiosi come la dottoressa che hai incontrato è davvero consolatorio! Sarebbe bello se tu potessi rincontrarla! Hai perfettamente ragione quando pensi al dolore che possono aver provato i tuoi genitori, proprio ieri mia figlia ha avuto una reazione allergica ad un nuovo farmaco che prende, ho avuto una gran paura e naturalmente i medici erano irreperibili, visto il ponte!! Per fortuna poi tutto è rientrato ed ora sta bene ma sono rimasta a vegliarla tutta la notte! Immagino cosa devono aver provato i tuoi genitori! Interessantissima la descrizione che fai della sala operatoria di quando hai visto il tuo corpo dall'alto, sapere che queste cose accadono veramente mi lascia talmente stupita! Ma non mi stupisco altrettanto della tua crepe, sono abituata a vedere sul tuo blog solo cose meravigliose come questa, è una vera leccornia Ale!! Bellissima! Ti abbraccio forte e tu auguro buona festa di liberazione!!!! E anche buon week end!! Un bacio

  8. Che storia tremenda….sei stata fortunata a sopravvivere, davvero. La sorella di un mio amico a 18 anni è morta in una settimana per una setticemia partita da un ascesso non ben curato. Ospedale Borgo Trento di Verona. Anni di processi, 3 medici condannati.

  9. Ciao Ale.
    La vita é una cosa straordinaria…. Quando conosciamo una persona non sappiamo il suo vissuto, e quando ho letto questo tuo racconto di vita, sono rimasta non sopresa, ma no capito la mia simpatia immediata che ho avuto per te.
    Non era arrivata la tua ora….. e sono sicura che Dio ha mandato questa dottoressa da te.
    Il 1994 é stato un anno marcante anche per me.
    Ti abbraccio fortissimo.
    Thais

  10. Leggere questo post oggi mi sconvolge un po'! Sono in ospedale per accertamenti e mi sa che mi terranno un po' di giorni. Quello che vedo con i miei occhi in questi giorni e' che a volte non sono molti quelli che operano con umanità! Ti auguro una splendida giornata. Un abbraccio. Alice

  11. Cara Ale, ho incontrato anch'io medici come il tuo primario, insensibili e poco seri, ma ho trovato anche medici come la tua dottoressa, umani e competenti… purtroppo certe volte siamo impotenti di fronte a certe situazioni.
    Grazie per questo racconto di vita, sei una donna davvero speciale 🙂
    Adoro il pistacchio e queste crèpes con quella crema sono una vera golosità…bravissima!!!
    Un abbraccio, e buon 25 Aprile…a presto…

  12. Ciao Ale,
    non ti nego che leggendo mi delle lacrime sono scivolate via perchè ti ho immaginato e immaginandoti mi sono anche rivista. Capisco cosa vuoi dire, le tue parole e la sensazione che si prova perchè in questi 31 di vita ho passato più volte esperienze simili. Hai ragione, ci sono tanti dottori spaventosi che andrebbero radiati dall'albo, ma ci sono anche tanti dottori bravissimi, per fortuna. Per chi ti ama la sofferenza è fortissima perchè non è facile vedere una persona star male e sentirsi inutili e privi di potere nel cambiare le cose.
    Comunque anche dalle brutte esperienze si trae insegnamento e tu l'hai fatto, sei stata una bambina forte e coraggiosa.
    Molto buona la tua ricetta 😉
    Buona giornata
    Ti abbraccio fortissimo

  13. Per fortuna che esistono persone responsabili e serie sia essi medici e non,brutta esperienza la tua che fortunatamente grazie all'angelo si è conclusa bene,le crepe alla crema di pistacchio mai mangiate,buon 25 aprile

  14. Ho vissuto una cosa simile a sette anni, ma dopo essere stata operata di appendicite. Ringraziando Dio il medico dell'ospedale si accorse subito che mi era sorta un'infezione post operatoria e sono stata subito ricoverata e curata, anche se ricordo ancora benissimo il dolore di quando mi spurgavano la ferita, susseguiti mesi infernali in cui non potei camminare e dovetti rimanere a letto, certo nulla in confronto alla tua esperienza allucinante, ma quando si è indifesi difronte alle incompetenze dei medici, per fortuna non di tutti, si può solo pregare!Meno male che sei qui per poter testimoniare e tirare un grosso sospiro di sollievo!
    Un abbraccio e mi pizzico una crepe

  15. Ho letto fino in fondo tutto inclusa la tua esperienza extra-corporea che ha anche l sua mportanza.Hai ragione, i medici sono essere umani e quindi imperfetti e non devono essere visti com dio in terra (minuscolo perchè non è Lui), Purtroppo le persone ancora oggi anziane o no anche se non sono convinte dicono…non sto bene non mi fa bene ma l'ha detto il dottore quidi….no, se qualcosa non ci convnce o sentiamo con il nostro corpo che non va bene non dobbiamo assolutamente rassegnarci. La malasanità esiste ovunque anche qui proprio il caso della mia amica operata all'anca male è subentrata una necrosi. Il primo ortopedico a detto NO ma lei ha insistito resistito a tutto e quanto messo nell'anca era diffettoso e messo male ed ora sta bene ovviamente rioperata e cambiato. Ma se si sarebbe accontentata delle risposte ora sarebbe….
    Immagino le tue sofferenze ma sei stata tosta e ce l'hai fatta per tutti. Prova nell'ordine dei medici forse trovi la dottoressa sarebbe bello rivederla. Auguri per il tuo futuro bimbo, auguri per questa giornata, un abbraccio a te speciale da un altra tagliata male a 22 anni ma ne sono passati 48, e auguri per tutti. Bacione ate e bimbo.

  16. E' bello leggere le emozioni delle vite altrui. E' stato un coinvolgimento forte, di cui ti ringrazio. Sei diventata donna forte, come forte lo sei stata a 11 anni. Hai seguito il tuo percorso di vita, hai lottato e ci hai sempre creduto. Questo ti fa onore. Seppur non si possa generalizzare, purtroppo la nostra bella Italia porta con sé quel senso di egoismo e arrivismo che la macchiano e la rendono una triste realtà. Per fortuna esistono casi in cui la dignità e il senso civico entrano in gioco prima di tutto il resto. Fossi in te cercherei quella dottoressa. Per un semplice abbraccio.

    Sai che amo i piastacchi? Queste crèpes sono la fine del mondo. Lo sono davvero ^_^
    Un abbraccio fortissimo e buona liberazione, dolce Ale.

  17. E' stata un'emozione incredibile leggerti…anche perchè ho avuto il piacere di conoscerti dal vivo ed apprezzare la bellezza della tua anima…Io credo agli angeli in terra e a quelli che non ti lasciano mai…come in questa occasione…Che il tuo angelo allora, ti protegga sempre! <3 (E ..che ti faccia fare tante crepes, eh?:-))

  18. A volte quando leggi un post non ti rendi conto della persona che c'è dietro..se ci soffermiamo un pochino escono fuori delle storie impressionanti che ti catturano e ti fanno riflettere sulla vita. Oggi, ci hai dato questo..un momento di riflessione che ci porta alla realtà. Come forse ricorderai, anch'io sono calabrese, ho vissuto per 18 anni in provincia di Catanzaro e so cosa significa avere a che fare con una sanità di schifo…l'ho vissuto su me stessa e anche sulla mia famiglia..ma mi sono accorta che tra nord e sud non c'è molta differenza..come hai scritto tu la differenza la fanno i medici…avere la fortuna di incontrare le persone giuste!

  19. Ho letto il post e non ci sono parole…hai avuto una bruttissima esperienza, che per fortuna nonostante il dolore è passata e si è risolta… un bacio <3
    Vale

  20. Ho letto tutto d'un fiato e arrivata alla fine sono rimasta lì immobile…commossa perché per fortuna è andata a finire bene, sconvolta dall'ennesima conferma della nostra malasanità. Non ci sono molte parole, tranne la felicità di sapere che quella bimba coraggiosa è diventata grande, mamma, una splendida persona che ho la fortuna di conoscere. Ti abbraccio forte!

  21. ho letto con ansia il tuo post, storia da far rizzare i capelli, ma son contenta che sia finita bene!!! Anch'io ho avuto un'esperienza molto traumatica con la sanita', per fortuna si e' conclusa con la nascita del mio angioletto Gabriele. Penso che ognuno di noi abbia un angelo da qualche parte a proteggerci ed aiutarci. Brava, con la tua forza sei sopravvissuta!!!! Meravigliosa la tua ricetta, adoro le crepes, un abbraccio forte Sabry

  22. Brava, mi unisco al coro delle altre e condivido tutte le loro parole, senza aggiungerne altre. Ciò che non ci ammazza ci rafforza, quindi, brava ancora! e complimenti per le tue crepes, festeggiamo cucinando!!! un bacione
    Ceci

  23. Una storia mia cara amica purtroppo comune a molte altre, ma per fortuna finita nel migliore dei modi e ne sono felicissima..
    Ora tutti i miei auguri per il tuo secondo nato e complimenti per queste stupende crepes che dicono solo …assaggiatemi…
    Bacio goloso!

  24. Ale ho letto la storia tutta d'un fiato e lo sai cosa penso? Sono profondamente convinta anch'io che alcuni medici siano degli angeli o degli eroi come li definisce mio marito..anche lui ha passato una cosa del genere a 16 e mi ha raccontato di non aver mangiato per 17 gg…a me sembrava impossibile ma a quanto pare invece è vero!!!
    Hai condiviso una cosa davvero molto personale che la ricetta è passata decisamente in secondo piano…..ti mando un forte abbraccio!

  25. mamma mia Ale, hai vissuto un'esperienza davvero terribile, meno male che esistono medici davvero bravi, umani e competenti (oltre a certi altri davvero senza un briciolo di umanità)…se non fosse stato per quella dottoressa…non voglio nemmeno pensarci, guarda!
    Tutto però è andato bene, e adesso sei qui a parlarne!! E questa esperienza ti ha reso forte e speciale, come sei…la mia nonna adorata diceva che nella vita, bello e brutto…serve tutto…aveva ragione!
    Un abbraccio grande grande

  26. Ale, il tuo post è pieno di tante cose, considerazioni, riflessioni e verità. Ti ringrazio di cuore per aver voluto condividere con noi una storia per te così personale e importante, ma anche critica e traumatica… per fortuna si è concluso tutto bene ma ti giuro che leggevo con il fiato sospeso, mi sono emozionata. E davvero grazie a quell'angelo di dottoressa, non ci sono altre parole per definirla. Molto bello anche quello che racconti in sala operatoria, quando "ti sei vista dal soffitto"… ho conosciuto diverse altre persone che hanno fatto la stessa esperienza e la cosa mi tocca sempre abbastanza. La malasanità è una delle più gravi cancrene del nostro paese: è inaccettabile che sia possibile "giocare" con la vita delle persone, inaccettabile pensare che i medici possano permettersi di trattare con superficialità i malati, specie se in condizioni così critiche. E la cosa ancora più inaccettabile è che, mentre il tuo caso è finito bene, tanti altri che finiscono male poi l'unica conseguenza che provocano è qualche pagina di cronaca sul giornale: nient'altro cambia. Detto tutto questo, mi associo a chi ha commentato prima di me dicendo che spesso nei blog di cucina, tra le ricette, emergono poi le persone e le loro esperienze di vita forti: ebbene, oggi con questo post mi hai colpita davvero tanto. Ti abbraccio forte!

  27. Carissima Ale, mi sono commossa nel leggere il tuo post, e mi dispiace tantissimo che hai dovuto affrontare tutto ciò, rischiando la tua stessa vita a causa di medici incompetenti che sarebbero da cancellare all'istante dall'albo: trovo sia inconcepibile avere un atteggiamento che definisco vergognoso e di immensa superficialità, mettendo così a rischio la vita stessa delle persone, soprattutto nei casi in cui un intervento adeguato e tempestivo è fondamentale per salvarti la vita…..non ho parole…..
    la fortuna è stata solo di aver incontrato quella dottoressa, una persona competente, seria e scrupolosa..è così che
    devono essere tutti i medici…è necessario sempre fare tutti gli accertamenti e mai prendere i problemi sotto gamba come quel medico che hai incontrato…
    spero un giorno la possa incontrare anche solo per un abbraccio….mi ha toccato il cuore leggere la tua esperienza in
    sala operatoria, quando scrivi di esserti vista dal soffitto..
    immagino l'angoscia dei tuoi, io appena nata ho avuto problemi seri: non respiravo e sono stata intubata e ricoverata subito d'urgenza per 20 giorni durate i quali sono stata sottoposta a vari accertamenti anche invasivi, per sondare se avessi o
    meno riportato danni neurologici..probabilmente è stato un miracolo in quanto quello che si temeva non è successo ed ero una bambina sana….mia madre in quei 20 giorni non mi ha potuto stringere a sè, i miei erano preoccupatissimi….grazie a Dio poi tutto è andato per il meglio:)
    ti abbraccio forte:))))
    Rosy
    le tue crepes sono meravigliose e troppo golose e invitanti come tutte le tue meravigliose creazioni…mi sta venendo l'acquolina solo a guadare la foto:)) bravissima come sempre Ale, complimenti:))
    un bacione e buon fine settimana:)
    Rosy

  28. Ciao Ale, che disavventura hai vissuto cara, mi dispiace tanto ma sono ultra felice che quella dottoressa si sia trovata sul tuo cammino!

    … Sono Artemisia1984 dei blog In my dreams e Oggi cosa cucino?…anche se il nick che compare giù è diverso sono sempre io! A seguito di una violazione del mio account di posta gmail, con modifiche credenziali di accesso e di recupero, e successivamente eliminazione dell'account e dei blog ad esso collegati, ho dovuto creare un altro account e nuovi blog caricandovi le copie di backup che avevo fatto. Avendo i nuovi blog nuovi indirizzi ho perso tutti i miei follower a cui nn arrivano più i miei aggiornamenti e io stessa ho perso la lista contatti. Ora di te e di altri ricordo il nick e il blog e sono in grado di contattarvi per il resto non so come fare…vorrei chiederti innanzitutto se ti va di riaggiungerti al mio blog e quando hai tempo, se puoi scrivere un post provvisorio che spieghi la mia situazione, e rimandi ai miei nuovi blog perchè ricordo che avevamo dei lettori comuni. I nuovi indirizzi sono:

    http://inmydreamsartemisia1984.blogspot.it/

    http://oggicosacucinoartemisia1984.blogspot.it/

    Ti ringrazio, ciao

    Artemisia1984 da oggi….Miss Artemisia!

  29. mi dispiace per la tua storia fortunatamente la tua è finita bene, ma purtroppo la malasanità esiste nel nostro come in altri paesi. Sulla pelle della mia famiglia e su me stessa ho vissuto incompetenze mediche ma ho anche incontrato grandi professionisti. Il medico non è un mestiere dovrebbe essere una vocazione insomma non per soldi ma per passione ed invece purtroppo per molti non è così e noi comuni mortali cosa possiamo fare … pregare o affidarci alla buona sorte o come dico io all'istinto. Sono scappata a naso da vari medici, ma non è certo una scienza esatta !
    Ti auguro tanta salute e tanta fortuna, penso che per vivere bene servano entrambe!
    un bacio
    Alice

    PS deliziose queste creps 🙂

  30. Ale sono rimasta a bocca aperta! La storia di te che ti vedevi dall'alto mi ha messo i brividi!! Quanto coraggio hai dimostrato pur essendo una bambina!! Quanta forza!!! Io credo che questi eventi ti segnino la vita per sempre!!! Hai incontrato davvero un angelo…certe volte gli angeli sono persone reali…per fortuna che esiste qualcuno così, come la dottoressa che ti ha salvato al vita! 🙂 Sono contenta che tu abbia condiviso con noi questo ricordo, così difficile e al tempo stesso importante, perché ti ha legato ancora di più alla bellezza della vita 🙂 Le tue crepes sono golosissime, per non parlare di quella crema al pistacchio, magnifica! Un abbraccio

  31. Buongiorno Ale! Ho ancora i brividi , leggere il tuo racconto mi ha portato alla mente un episodio simile che è capitato a mio cognato. Lui è pediatra e si batte molto per la malasanità in opsedale non è ben visto perchè fa troppo il suo lavoro (anche se lui sostiene che fare il medico non significa Lavoro) Tempo fa arrivò in ospedale dove lavora lui, appunto una ragazzina di 11 anni con la febbre altissima mentre mio conognato stava smontando e quindi beccò il suo collega. La mattina dopo mio cognato si alzò con una strana sensazione ed anche se non era il suo turno ritornò in ospedale : in ascensore s'incrocio con questa ragazzina e con i suoi genitori ,stavano andando via perchè non era nulla di grave e la febbre alta era influenza e quindi l'avevano dimessa.
    Mio cognato si prese la responsabilità di farla operare . Il chirurgo disse che sarebbe morta di li a poco se mio cognato non avesse insistito per farla operare……anche quella bimba è stata fortunata!!!
    Mi ha fatto piacere raccorntarti una storia simile alla tua: ogni tanto esistono degli angeli
    Grazie per la ricetta e buona settimana
    Patrizia di Cucina con Dede

  32. ho letto con i brividi la tua storia…
    non ti voglio tediare con la mia, sarò breve…due anni fa, incidente in moto da passeggera. Penso di esser volata via atterrando di viso: fratture varie alla mandibola, oltre che ad un braccio. Non ricordo nulla io. Nemmeno dell'ospedale dopo, eppure mi dicono che ero cosciente e parlavo…anche per me, operazione urgente, e lunga, a cui sono seguiti venti giorni con la bocca chiusa bloccata da ferri. Potevo solo bere.
    Ma ringrazio il cielo, perchè sono ancora qui, quando potevo rimanere lì sull'asfalto.
    e ringrazio il chirurgo che mi ha operata e seguita (rientrato dalla montagna quella notte per operare me), è stato professionale ed umano come un papà.
    E ho potuto apprezzare e stimare il lavoro di medico, la responsabilità enorme che comporta.
    ecco. Ci tenevo a raccontarti.

    e ora…buone le crepes al pistacchio!!!! ho della crema da usare…già il ciambellone mi aveva tentata.
    un abbraccio Ale!!!

  33. Ale che dirti davvero una liberazione e una rinascita, mi hai fatto venire i brividi con il tuo racconto così vivo e intenso anche dopo tanti anni… Hai ragione il medico come ogni lavoro che ha a che fare con la gente dovrebbe essere una vera vocazione e non tutti lo fanno… Ma ci sono dottori bravi e scrupolosi anche io l'ho sperimentato e grazie a loro avvengono tanti miracoli veri e propri… Ti abbraccio e assaggio virtualmente queste splendide crespelle! Un bacione

  34. Ale… mi sono commossa… sono senza parole… sei una persona meravigliosa, forte… grazie per aver condiviso tutto questo con noi, posso immaginare cosa possa aver significato per te e tutto il dolore che hai provato… Tesoro ora sei qui, sei una splendida donna, coraggiosa e con una voglia di vivere contagiosa… Alcuni "medici" non dovrebbero nemmeno essere chiamati così, è davvero una vergogna. Ti ammiro e ti voglio bene, un abbraccio fortissimo…

  35. Commozione pura per la tua esperienza! Con mia madre, oramai dodici anni fà , in ospedale è stato un vero calvario e tutt'oggi non è molto meglio, quindi ti capisco benissimo. Mi unisco anch'io nel ringraziare infinitamente la dottoressa "angelo"… è a lei che guardo con speranza per andare avanti e fidarmi ancora nel futuro. Anch'io come te sono madre di tre bambini e prego sempre di tenerli in perfetta salute…. ah dimenticavo stragrazie di queste succulente crepes 🙂

    buon week end

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