Una ricetta semplice e di sicura riuscita, ecco perché ve li propongo oggi, per la mia rubrica ” Ricette facili per tutti “.
Tipici del nord della Francia e nati presumibilmente intorno al 1690, questi biscotti sono ideali da accompagnare con tè e infusi ma anche e soprattutto con lo champagne per un accostamento chic e raffinato.
I biscotti rosa di Reims sono la piena rappresentazione di quello che un vero biscotto è, perché la parola in sé “bis-cotto” significa cotto due volte, proprio come questi eleganti dolcetti.
E poi sono leggeri, senza grassi (escludendo le uova), senza burro e senza oli ma con ingredienti semplici e genuini.
Per la loro realizzazione vi consiglio uno stampo da financier o in alternativa, utilizzate una comune sac-à-poche usa e getta, formando i vostri biscotti direttamente sulla teglia coperta di carta forno.
Per un regalo esclusivo, confezionate i vostri biscotti in una scatolina rosa e con del nastro in tinta.
Non avrete nulla da invidiare alle confezioni originali targate Fossier…
BISCOTTI ROSA DI REIMS
Per 32 biscotti di 5 cm di lunghezza
100 g di zucchero vanigliato homemade
2 uova
90 g di farina
45 g di maizena
5 g di lievito per dolci
poche gocce di colorante rosso
zucchero a velo per terminare
Nella planetaria sbattete i tuorli con lo zuccherofino a farli diventare chiari e gonfi.
Unite un albume e poi aggiungete il colorante che dovrà conferire un rosa non troppo scuro al composto.
Aggiungete l’albume rimanente e continuate a lavorare con le fruste della planetaria.
Setacciate farina, lievito e maizena e unite al composto in maniera delicata senza smontare troppo il composto.
Versate il tutto negli stampi da financier e cuocete in forno per circa 10-12 a 180°.
Fate raffreddare, poi rimettete i biscotti in forno per altri 7-8 minuti.
Spolverateli di zucchero a velo una volta freddi e servite con delle bollicine.
Eleganti e raffinati questi biscotti,perfetti per chi ha problemi con il burro come me…ma ci scommetto anche per gli altri!
Che meraviglia! Non conoscevo questi biscotti ma ora che li ho scoperti già mi prudono le mani dalla voglia di prepararli. Raffinatissimi e leggiadri, così come il modo in cui ce li presenti. Complimenti!
Mi piacciono le ricette che sanno d'antico, che anno una storia e che arrivano fino ai giorni nostri e mi piace sentirne parlare, mentre mi immagino il sapore e guardo le foto.
Ciao Ale, buona giornata
Tiziana
Bellissimi ,volevo chiederti se gli albumi si montano a neve
no vanno montati bene solo i tuorli. gli albumi vanno aggiunti normalmente come da ricetta
Scusa ma… non credo che nel 1690 avessero la maizena né tantomeno usasseto del colorante! Quindi perdonami se non credo proprio che questa sia una ricetta originale e anche antica!
a parte il fatto che la ricetta è nata nel 1690 ma non ho detto che fosse identica a quella da me riportata. La versione moderna francese utilizza colorante rosa e maizena ma a quei tempi erano dei classici biscotti cotti 2 volte. per educazione la prossima volta firma con il tuo nome. grazie
Tra l'altro i coloranti alimentari esistono dalla preistoria e la maizena è amido di mais.
In più questi Biscotti ricordano i savoiardi (a parte gli albumi montati) che esistono (ufficialmente) dalla fine del 1300
Ma forse anche da prima.
In tutto questo ho dimenticato di salutare e di farti i complimenti per il tuo Blog. Ciao mAtilda
dopo averli fatti raffreddare si devono rimettere nel forno caldo o devo lasciar raffreddare anche lui e poi riaccendere? grazie, Patrizia
Si può usare lo zucchero normale apposto di quello vanigliato
Due volte ho provato la vostra ricetta e sono tutte cazzatttteee e tutte le dose sbagliate … vergogna la gente spende soldi per queste ricette
Due volte ho provato la vostra ricetta e sono tutte cazzatttteee e tutte le dose sbagliate … vergogna la gente spende soldi per queste ricette
Buongiorno, sono un pasticciere e mi sono imbattuto nel suo blog mentre stavo conducendo una ricerca storica sui biscotti a base di schiuma d'uomo dei quali quelli di Reims ne fanno parte. Devo complimentarmi in quanto trovo il suo spazio condotto con eleganza e linearità comunicativa. Volevo peraltro ricordare che il colorante "carminio" esiste e veniva utilizzato negli alimenti molto tempo prima della fine del '600 ed è proprio questo colorante che troviamo nelle ricette di questi biscotti nelle documentazioni a noi pervenute. È presumibile che l'amico utilizzato fosse di origine diversa (grano o patate) e ricordo che con il termine Maïzena si indica un marchio registrato per indicare l'amico di mais. Questo per rispondere all'inserzionista anonimo che ha sollevato dei dubbi circa la veridicità del suo articolo. Complimenti ancora. Santi Fabio Pacuvio
P.S. La ricetta esposta è ben bilanciata nel rapporto uova farine che viene previsto in questa tipologia di biscotti. Un suggerimento : per "biscottare" i dolcetti consiglio di infornare per una dozzina di minuti a 140 ^C lasciando uno spiraglio aperto del forno